Mieli trova un filo rosso tra il Novecento e i conflitti odierni
Fiamme dal passato (Rizzoli 2024) di Paolo Mieli è una raccolta di episodi che collega gli eventi tumultuosi del Novecento fino alle crisi geopolitiche contemporanee. L’autore trova un filo rosso tra questi conflitti e utilizza la metafora del fuoco per illustrare come le tensioni attuali abbiano radici profonde nel secolo scorso. Il libro si apre con una panoramica delle dittature del XX secolo esplorando come nazismo, fascismo e comunismo abbiano plasmato il mondo moderno e continuino a influenzare gli eventi contemporanei. Paolo Mieli attinge dalla sua vasta esperienza giornalistica, raccogliendo una serie di articoli, interventi e soprattutto recensioni pubblicati sul Corriere della Sera nel 2024. Una parte significativa del libro è dedicata alla guerra in Ucraina. Mieli descrive minuziosamente l’evoluzione del conflitto, partendo dalla resistenza guidata da Volodymyr Zelenskyj. L’autore esamina le conseguenze internazionali della guerra, inclusi i dibattiti sulla fornitura di armi all’Ucraina e le sanzioni imposte alla Russia.
Mieli affronta questioni come il rapimento di bambini ucraini e il mandato di arresto internazionale contro Vladimir Putin. Mieli racconta episodi dimenticai dall’opinione pubblica, come quando un missile russo cadde a soli duecento metri da Zelenskyj a Odessa. Nella seconda parte del libro, Mieli sposta l’attenzione sul conflitto tra Israele e Gaza, esploso dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023. L’autore esamina con cura le reazioni internazionali, le complessità diplomatiche e le eterne sfide nel trovare una soluzione. Offre un’analisi critica delle posizioni assunte da vari leader mondiali, come Olaf Scholz e Keir Starmer, evidenziando le difficoltà nel bilanciare il sostegno a Israele con le preoccupazioni umanitarie a Gaza. L’autore cita l’appello firmato nel 2014 da scrittori come Amos Oz, David Grossman e Abraham Yehoshua per il riconoscimento reciproco tra Israele e Palestina. Tuttavia, l’autore nota la scarsa adesione a questa iniziativa da parte degli intellettuali palestinesi.
Mieli non si esime dal criticare alcune tendenze della sinistra occidentale, accusandola di incoerenza nel suo approccio verso Israele e le vittime di violenze del mondo arabo e musulmano. Sottolinea come le fiamme di questi due conflitti continuino a bruciare, alimentate di tensioni storiche e ideologiche radicate. Nel complesso, il volume combina analisi storica rigorosa e commento contemporaneo incisivo. L’autore fornisce quadro complesso e sfaccettato delle tensioni internazionali, invitando i lettori a riflettere sulle connessioni tra passato e presente. La forza del libro risiede nella capacità di Paolo Mieli di intrecciare eventi storici con analisi contemporanee, offrendo ai lettori una comprensione più profonda delle radici dei conflitti attuali. Un qualcosa di inevitabilmente ridondante se lo si legge periodicamente sul Corriere, ma di certo può solo giovare rileggere un intellettuale raffinato e lucido con l’autore di questo libro.