La “musica delle ossa”: la pirateria ai tempi dell’URSS
In URSS, durante l’epoca stalinista, l’esportazione e la diffusione di musica straniera, in particolare proveniente dagli Stati Uniti d’America, era proibita. Nonostante ciò, i giovani sovietici riuscirono ad inventare un modo originale per scambiarsi le canzoni di artisti d’oltre oceano, come il re del rock Elvis: la musica delle ossa.
Tra gli artisti censurati, oltre al già citato Elvis Presley, c’erano i Beatles, i Rolling Stones, i Beach Boys o Ella Fitzgerald. Tra i generi musicali censurati c’erano il folk underground, registrazioni in ambito politico, jazz, boogie-woogie, rock ‘n’ roll di artisti stranieri e russi emigrati, e ovviamente ogni canzone che poteva essere considerata una minaccia per l’Unione Sovietica.
La “musica delle ossa”
In particolare, a Budapest, Ruslan Bogoslovskij e Boris Tajgin trovarono il modo di produrre veri e propri vinili “illegali”, detti rëbra. Utilizzando radiografie mediche comprate o recuperate dai rifiuti ospedalieri, tagliavano le lastre in dischi da sette pollici e praticavano un foro centrale tramite una sigaretta accesa. Successivamente, i sottili dischi venivano incisi a settantotto giri, con macchinari speciali creati dal recupero di vecchi fonografi.
Questi manufatti erano incisi solo su un lato e su di essi non comparivano titoli di album, artisti o canzoni, ma solo un codice. Da notare un particolare unico (e forse macabro): alcuni dei dischi mostrano dettagli delle radiografie, come scatole craniche, gabbie toraciche, ossa delle mani, delle braccia e delle gambe. Tuttavia, i dischi potevano essere riprodotti solo un numero limitato di volte, tra cinque e dieci volte.
La censura
La musica delle ossa era una vera e propria circolazione illegale di contenuti ritenuti ostili alla politica sovietica. Questo portò all’approvazione, nel 1958, di una legge che vietava la produzione casalinga di incisioni, ritenuta una “una moda criminale teppista”, pena il licenziamento e la detenzione immediata. Il termine “teppista” faceva riferimento agli stiljagi, una sottocultura diffusa tra la gioventù sovietica che abbracciava le mode occidentali.
Nel 2013, dopo un concerto a San Pietroburgo, il musicista inglese Stephen Coates scoprì dei rëbra in un mercatino delle pulci, restandone talmente affascinato da fondare il The X-Ray Audio Project per approfondire la conoscenza su questo fenomeno. Nel settembre 2016, fu pubblicato il documentario Roentgenizdat, che includeva le interviste ai veri autori sovietici e materiale d’archivio.
Probabilmente la maggior parte delle registrazioni andarono perse o distrutte durante i successivi anni di censura sovietica. Tuttavia, alcune di queste sopravvissero e furono trasmesse clandestinamente in tutta l’Unione Sovietica, diventando un simbolo della resistenza artistica e politica contro il regime comunista e ogni regime totalitario.