Ma quale Paese virtuale?

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Ieri sera, rectius, questa notte, scorrendo a tempo perso il moderno Carosello rappresentato dai reel di Instagtam, mi sono imbattuto nell’intervista a un noto Direttore di testata.
In questa intervista lo stesso offre al pubblico la sua chiave di lettura del festival di Sanremo e delle, all’epoca della registrazione, prossime elezioni regionali per Lombardia e Lazio; e ciò a far seguito alle polemiche sulle eccessive tematiche “di sinistra” trattate nel corso del Festival.

Nel breve stralcio dell’intervista pubblicato, il protagonista rileva come, a sua detta, vi siano due distinti Paesi: il Paese virtuale e il Paese reale. Ebbene, il Paese virtuale, “quello della sinistra”, è quello che ha vinto il 73º Festival mentre il Paese reale, quello “delle destre”, sarà quello vittorioso delle elezioni regionali [in linea con i sondaggi, prima della conferma elettorale, ndr].

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Non solo. A chiosa dell’analisi appena riportata viene precisato che: «Il Paese reale è una cosa; il Paese virtuale, al quale è ancorata la sinistra, è quella roba che abbiamo visto».
Fin qui non ci sono problemi, è un’opinione come tante, tuttavia ci si permetta di dissentire.

Al netto del Festival appena concluso e delle recenti elezioni, appare evidente che il Paese reale è rappresentato dal 66 per cento di share, numeri alla mano 12.256.000 di persone.

Le elezioni delle due Regioni, invece, hanno portato al voto il 37 per cento della popolazione per il Lazio e poco più del 41 per cento in Lombardia, in entrambi i casi l’affluenza più bassa di sempre. A mani basse possiamo affermare che questo, piuttosto, è il Paese virtuale.

La scarsa affluenza alle urne, il disinteresse per la politica e gli organi di rappresentanza, questi i reali problemi del Paese. Non chi bacia Rosa Chemical, non le foto strappate da Fedez, non la lettura alle 2 di notte delle parole del Presidente ucraino.
Finché non ci rendiamo conto di ciò che sta succedendo e che, in parte, è già successo, possiamo festeggiare tutte le vittorie (di Pirro) del mondo. Ma il problema permane, ed è un problema serio. 

La vera maggioranza del popolo non si sente più rappresentata dall’attuale politica o, che dir si voglia, l’attuale classe politica non è in grado di rappresentare la popolazione tutta e a comprova di ciò, ancora una volta, ha vinto l’astensionismo. E il Festival di Sanremo. 

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Michele Corato

Nato in provincia di Vicenza, dove tutt'ora vivo, poco più di quarto di secolo fa. Dopo una prima laurea come Consulente del lavoro all'Università di Padova, mi sono addentrato maggiormente nel mondo del diritto con una seconda laurea in Giurisprudenza presso la stessa Università. Attualmente praticante in uno studio legale, mi appresto ad affrontare il temibile ostacolo che è l'esame di abilitazione. Appassionato praticamente da tutto ciò che può considerarsi bello; nel cinema, musica e nell'arte ricerco soprattutto tematiche in grado di emozionare (nel bene o nel male). Ho una passione, inoltre, per la cucina, che considero soprattutto come momento di svago o di sperimentazione. Ho iniziato a scrivere articoli per IMDI.it nel 2013, incentrati soprattutto, com'è intuibile, sul Diritto. Filone tematico, questo, che seguo anche all'interno di theWise, fermamente convinto della necessità di articoli i più neutrali e chiari possibili su questo tema, ormai maltrattato da gran parte delle persone. Credo appunto nel progetto di questa testata, volta all'informazione nel senso più puro del termine, e spero di riuscire a trasmettere, almeno in parte, l'importanza del diritto.