“La pandemia ci cambierà”. E invece…
Il COVID-19 poteva essere davvero l’occasione, per i singoli e per le comunità, di diventare migliori. O almeno apportare un cambiamento, che non per forza deve generare un’impostazione positiva. Paradossalmente, persino questo non è avvenuto. L’essere umano, da sempre egoista e diffidente, cattivo era e cattivo è rimasto. Ha scaricato la sua rabbia su una ragazza liberata dopo un anno e mezzo di prigionia, attaccandosi al suo credo, ai suoi obiettivi e (metaforicamente ma nemmeno tanto) ai suoi vestiti, offendendo lei e la sua famiglia attraverso la scaltrezza subdola che solo i social possono regalare (dimenticando però che i social, ormai, sono un prolungamento della vita reale. E che i comportamenti, specie quando sono “pubblici”, possono essere puniti).
Ha preso in giro un Ministro “colpevole” di aver pianto lacrime di commozione per aver cercato di dare diritti a chi non li ha mai avuti. Che si tratti di italiani o stranieri.
#Politico, nel decreto anche la regolarizzazione di braccianti, colf e badanti. “Da oggi gli invisibili lo saranno un po’ di meno”, dice il ministro @TeresaBellanova che ieri si è commossa in conferenza stampa pic.twitter.com/kS4RLGCwda
— Tg2 (@tg2rai) May 14, 2020
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E ancora, l’essere umano continua a proporre il suo conflitto tra Nord e Sud, nonostante i tempi richiedano unità. Prende in giro quelli come lui per via degli interessi, del modo di vestire, di debolezze e punti di forza. Continua a preferire il populismo alle argomentazioni e ai dati, la durezza alla dolcezza, la chiusura all’apertura, la malvagità alla bontà. Di questi tempi è diventato immunologo, virologo, scienziato, professore, politico. Presto tornerà anche a essere allenatore. E quando si potrà di nuovo uscire di casa liberamente, con rischio zero o meno, continuerà a proporre tutti i comportamenti censurabili che rappesentano il fulcro del suo agglomerato di vita.
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La pandemia di coronavirus non ci ha cambiato, non ci sta cambiando e non ci cambierà. Non lo hanno fatto tragedie, catastrofi, guerre, non lo farà di certo un virus. In un mondo diverso, tutto ciò sarebbe un vero peccato. In quello attuale è semplicemente la normalità di un animale pensante che nel suo destino accoglie solo in minima parte amore e rispetto, promuovendo invece autosabotaggio e distruzione. Fino a quando l’interrogativo non sarà più «potremo mai cambiare?» ma soltanto «cosa siamo diventati?».
in topic: è tutto tristemente vero
off topic: il link all’account twitter che avete in spalla destra alla voce “seguici” rimanda a un account Twitter inesistente