I segreti di una culla vuota: un thriller di Federica Cabras

i segreti di una culla vuota federica cabras
105 Condivisioni

I segreti di una culla vuota è un romanzo thriller scritto da Federica Cabras e curato dalla casa editrice casertana Officina Milena, in uscita il prossimo mese e attualmente già disponibile in formato e-book su Amazon. Il libro è ambientato in Sardegna e ha per protagonista Beatrice Angelica Farris, una giovane donna che, dopo la morte improvvisa del marito, scoprirà che quest’ultimo le ha taciuto un segreto terribile. I segreti di una culla vuota è il quinto libro scritto da Federica Cabras, di cui ricordiamo Un sogno, un amore e un equivoco (2019), Imprevisti di Natale (2019) e E non vissero felici e contenti (2016). La Cabras è una scrittrice sarda di ventotto anni, è laureata in Lettere moderne, ha un master in Criminologia e sicurezza nel mondo contemporaneo, lavora come giornalista e ha lavorato come editor per case editrici.

Beatrice Farris è sconvolta dalla morte prematura del marito Lorenzo, rimasto vittima di un grave incidente stradale. La vita perfetta che avevano avuto fino a quel momento – lei editor per un casa editrice, lui avvocato di successo per uno studio legale – si è sgretolata in un istante, e ora non restano che macerie da raccogliere e un dolore immenso con cui fare i conti. Tormentata dai ricordi, Beatrice lascia la grande casa che aveva condiviso con Lorenzo e si trasferisce in un piccolo appartamento in un’altra zona di Murtas, una fredda cittadina sarda. Immediatamente dopo la morte del marito, Beatrice si accorge che qualcuno la sta seguendo: una donna pallida ed emaciata, quasi un fantasma, che la fissa con uno sguardo carico d’odio, come se Beatrice avesse colpe di cui non è a conoscenza. Più tardi la protagonista scopre che la donna misteriosa è la madre di Giorgio Marcialis, un bambino assassinato qualche tempo prima, la cui vicenda è diventata un noto caso di cronaca nera che ha colpito la comunità. Perché la madre del piccolo Giorgio dovrebbe avercela con lei? Forse il suo defunto marito è rimasto coinvolto nella vicenda e glielo ha nascosto per tutto quel tempo? Beatrice vuole fare chiarezza sulla questione, perché non può accettare che la sua vita sia macchiata del sangue di un bambino. Con l’aiuto di Samuele, un simpatico giornalista locale, e della madre, Beatrice scaverà nella vita di suo marito Lorenzo, scoprendo che le relazioni possono nascondere segreti impensabili e che il male, a volte, è la sola strada per raggiungere il bene.

Sulla falsariga de L’amore bugiardo di Gillian Flynn e La ragazza del treno di Paula Hawkins, I segreti di una culla vuota di Federica Cabras è una storia di finzione che mette in discussione l’identità del partner all’interno di una relazione e che confonde i protagonisti di fronte alla possibilità di non aver conosciuto davvero la persona di cui si sono innamorati. Nel libro la confusione della protagonista Beatrice è espressa attraverso un sistema di flashback in cui la felice vita coniugale della donna si scontra continuamente con il presente in cui ella sta indagando sul coinvolgimento di Lorenzo in un delitto. È il tema del dubbio che, estendendosi anche agli aspetti fondamentali della vita, la marca di incertezza, e dell’identità, sempre in discussione, sfuggente e sfumata.

I segreti di una culla vuota ha uno spirito thriller fin dal suo inizio fulminante, con una protagonista che si accinge a fare una narrazione a ritroso degli eventi che le hanno cambiato la vita e una madre disperata che si suicida. Successivamente, la presenza di una donna sconosciuta che fissa Beatrice, le indagini serrate che la portano fin dentro la tana del lupo e il coinvolgimento di persone che lei credeva fidate aumentano continuamente la tensione tra le pagine. Il libro della Cabras è un thriller all’italiana che sceglie una ambientazione inconsueta – la Sardegna, terra natia dell’autrice – di cui sono riportati modi di esprimersi e piatti tipici e di cui viene fornito il ritratto di una terra fredda e ostile in alcune sue zone e stagioni dell’anno (la Sardegna non è solo un luogo di mare e di sole!).

Lungi dall’essere un semplice giallo/thriller, I segreti di una culla vuota è anche un romanzo sull’amore che lega Beatrice e il marito – i flashback della loro vita insieme, il dolore straziante della protagonista dopo la sua morte – e che usa l’amore per mettere in discussione i concetti di bene e male, per intrecciarli e per annullarli, rinunciando a facili dicotomie. In una intervista disponibile sul sito Internet della casa editrice, la scrittrice ha dichiarato di aver voluto creare un quadrinomio amore/morte/dolore/terrore ispirandosi al romanzo di Stephen King Mucchio d’ossa; in tal modo il libro della Cabras è diventato un concentrato di amarezza, cupezza e inquietudine. Ulteriore ispirazione per l’autrice è stato il caso James Bulger, un fatto di cronaca nera avvenuto in Inghilterra nel 1993 che coinvolse un bambino di due anni rapito e ucciso barbaramente da due ragazzini poco più grandi di lui. Nonostante i punti di forza costituiti dai temi affrontati e dai significati veicolati, il libro di Federica Cabras pecca di prolissità: nel corso della storia la voce narrante (che coincide con quella della protagonista) si perde in sterili riflessioni, ripetizioni, specificazioni e dettagli non utili ai fini della storia. Siamo di fronte a un tratto stilistico dell’autrice che dilata il romanzo oltre il necessario, facendolo arrivare a 248 pagine. A dispetto di ciò, I segreti di una culla vuota fa sua – volontariamente o involontariamente – una critica della società borghese: la fine della vita perfetta di Beatrice Angelica Farris, il suo trasferimento in un monolocale così diverso dalla prima lussuosa casa e la scoperta del segreto del marito dipingono la borghesia come una classe agiata ma corrotta, splendente ma falsa e autodistruttiva.

105 Condivisioni

Grazia Caputo

Vivo in provincia di Caserta, ho 27 anni e sono laureata in Giornalismo e Comunicazione alla Sapienza di Roma. Lavoro come editor in una piccola casa editrice casertana e sono un'aspirante giornalista pubblicista. Consumo film e libri continuamente, quindi a un certo punto ho iniziato a scriverne. Dopo un po', sono arrivata a The Wise Magazine.