La fine delle Venete

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La telenovela che riguarda il futuro delle banche venete sembra ormai giunta al termine, portando un po’ di ordine all’interno del panorama italiano. Come visto negli articoli precedenti riguardo il sistema italiano, i casi di buona gestione ci sono, ma vengono minati da dissesti e casi di malagestione che infettano l’intero comparto bancario, generando insicurezza e instillando la paura nei clienti-consumatori, aizzando così gli speculatori.

In sintesi, Vento Banca e Banca Popolare di Vicenza andranno in liquidazione, con Intesa Sanpaolo che ne ingloberà la parte “buona” e lascerà i crediti deteriorati in una cosiddetta bad bank finanziata dallo Stato, quindi coi soldi dei contribuenti, con una spesa di circa 20 miliardi di euro. Era questa, quindi, l’unica fine possibile? Che fine hanno fatto le ipotesi di bail-in, le belle parole sul fatto che i contribuenti non devono pagare per pochi? Non si poteva agire minimizzando la spesa pubblica? E in questo, che cosa hanno fatto gli austeri tecnocrati europei?

I dubbi scaturiti da questa situazione sono molteplici e riguardano temi rilevanti: i più delicati toccano la credibilità italiana e quella delle istituzioni europee, per via dei fondi stanziati a favore di Intesa, e per la competizione che potrebbe subire qualche variazione in favore del più grande gruppo bancario italiano.

La questione brevemente riassunta nelle righe precedenti è più complessa e strutturata. Per prima cosa, cosa succede alle venete: Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, fondamenti dell’economia del nord-est e della locomotiva veneta, ora passano di mano, dopo una centenaria storia di indipendenza.

Le cause di questa crisi, già analizzate in precedenza, riguardano i favoritismi e il clientelismo, che hanno fatto accumulare miliardi di crediti deteriorati senza mai essere svalutati, tenendo alti i prezzi delle azioni, che venivano decisi internamente, senza seguire le logiche di mercato. Il vaso di Pandora è stato scoperchiato dai controlli di Banca d’Italia e BCE all’interno delle venete, che hanno scoperto i trucchi utilizzati per gonfiare i conti.

Banche venete

Intesa, ovvero chi ne esce vincitore.

L’articolo completo è disponibile nel numero 26 del nostro magazine alle pagine 13 – 15!

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Domenico Sorice

Sono Domenico, sono nato a Napoli nel 1995 e durante la mia (breve) vita, per scelte che in quel momento non competevano a me, dall’avellinese mi sono trasferito nella ridente provincia di Treviso. Questo dettaglio, seppur piccolo, è rilevante perché mi ha reso quello che sono, facendomi sviluppare una buona capacità di adattamento e una visione realistica del mondo. Studente e appassionato sono le due parole che mi descrivono al meglio: i due termini spesso coincidono su determinati temi. Studente di economia, finanza e marketing, appassionato di arte, tecnologia e letteratura. La mia formazione comincia con la frequenza di un istituto tecnico commerciale e informatico. Finito il primo ciclo mi iscrivo all’Università Ca’Foscari di Venezia al corso di studi in Economia Aziendale, che seguo tutt'ora, dove sto approfondendo le mie conoscenze negli ambiti economico, aziendale e finanziario. In questo periodo accresco la mia passione per la finanza, cercando di apprendere anche al di fuori dell’università, attraverso associazioni e corsi. Il mio percorso e la mia esperienza mi hanno insegnato che dei rudimenti di economia sono indispensabili a tutti: chiunque, nella giornata, incontra situazioni in cui avrebbe potuto agire in maniera più appropriata se solo avesse avuto delle conoscenze minime oppure nutre delle curiosità in merito a comportamenti, istituzioni, compagnie: questo il motivo per cui scrivo, per spiegare, coinvolgere e chiarire. Durante gli studi, sia scolastici che universitari, mi avvicino all’arte da “profano”, con curiosità, e cercando di carpire quanto più possibile, pur non avendo seguito percorsi specifici. Lo stesso avviene per la letteratura, che mi interessa e attira, a cui mi approssimo mantenendo comunque una posizione da esterno, da osservatore. La mia esperienza comincia con il sito Il Meglio Di Internet e continua con theWise. In questa nuova opportunità vorrei portare in alto quello in cui credo: chiarezza e competenza.