The game of (sand) thrones: Arabia Saudita, Qatar e crisi del golfo

Qatar
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Le tensioni diplomatiche tra Arabia Saudita e Qatar, che nel corso dell’ultimo mese stanno costringendo tutti a prendere una posizione, hanno radici molto più profonde di quanto si possa pensare. La crisi ha letteralmente spaccato a metà la regione, fornendo l’opportunità a diversi attori di regolare conti aperti da tempo: tutta la vicenda non è altro che uno dei numerosi teatri su cui si sta svolgendo la lotta per la supremazia sul Medio Oriente tra i maggiori giocatori della regione, ovvero Arabia Saudita, Turchia e Iran.

L’inizio della crisi si è avuto lunedì 5 giugno, con quattro paesi della penisola araba (Arabia Saudita, Bahrein, Emirati Arabi Uniti e Yemen) e due del Medio Oriente (Maldive e il governo libico di Tobruk) che hanno reciso i legami diplomatici con Doha. L’Arabia Saudita ha chiuso l’unico confine di terra del Qatar, creando gravi problemi all’interno del paese già prima della fine della settimana, dato che circa il 40% delle provviste alimentari dei qatarini passano da questo confine. Parte di questa quota è stata fornita da Iran e Turchia, che si trovano dallo stesso lato della barricata in opposizione ai tentativi egemonici dell’Arabia Saudita.

Il casus belli è stato fornito principalmente dalla politica estera di Doha, che da diverso tempo sta mettendo in pratica delle politiche di influenza non gradite a Riyad: l’aiuto ai Fratelli musulmani da un lato e le sempre più strette relazioni con l’Iran dall’altro. Tali decisioni hanno progressivamente deteriorato le relazioni non solo con l’Arabia Saudita, ma anche con i paesi vicini, specie considerando quanto Ikwan (il nome arabo dei Fratelli Musulmani) siano detestati dalle élite di questi paesi in parte per la loro retorica di rivoluzione popolare islamista, in parte per la connessione a vari movimenti sovversivi.


L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine numero 26 alle pagine 5 – 7

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Carlo Paganessi

Sono nato in una notte afosa del luglio 1988 in Friuli Venezia Giulia sul confine con il Veneto, ma i primi diciannove anni della mia vita li ho vissuti in Veneto sul confine con il Friuli Venezia Giulia. Sono diplomato in Ragioneria. Nove anni dopo aver lasciato la galassia della pedemontana trevigiana non mi sono ancora fermato: il mio stile di vita, ormai diventato nomade, mi ha portato a Gorizia per frequentare il corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, a Moedling per lavorare all'Accademia Internazionale Anti Corruzione di Laxenburg, poi sono seguite Trieste per il lavoro con Genertel, Milano con l'Esposizione Universale e ora (al momento) Bratislava per lavorare con Amazon. Mi piace leggere, ascoltare musica e, ovviamente, scrivere. Per theWise scriverò principalmente di Politica Estera e Geopolitica: nel periodo trascorso a Gorizia ho cominciato a vedere il mondo come un orologio composto da sette miliardi di ingranaggi. Assieme a voi cercherò di capirne il funzionamento e di comprendere come gli avvenimenti nel mondo possano condizionare la vita delle persone. Tematica collegata che mi sta particolarmente a cuore è quella relativa alla Sicurezza Internazionale, settore del quale mi sono occupato sin dai tempi delle superiori e su cui ho gestito un gruppo di studi specializzato per oltre quattro anni. Credo che il terrorismo si sconfigga anche attraverso una corretta gestione dell'informazione ed è per questo che scrivo per theWise. Scrivo anche in un blog personale dove, tempo permettendo, cerco di portare qualche notizia di attualità (https://tractatusdesphaera.wordpress.com) oltre che per IMDI – Il Meglio Di Internet (http://ilmegliodiinternet.it/author/carlo_paganessi/).