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Acque bollenti: il Mar Cinese Meridionale

La linea delle rivendicazioni cinesi nel Mar Cinese Meridionale
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Una delle aree a cui la maggior parte dei commentatori internazionali guarda con una certa preoccupazione è il Mar Cinese Meridionale. Tale parte di Oceano Pacifico, compresa tra Stretto di Malacca e Stretto di Taiwan, si estende su 3.500.000 chilometri quadrati: su di esso si affacciano dieci diversi paesi (Cina, Vietnam, Cambogia, Filippine, Malesia, Brunei, Indonesia, Taiwan, Singapore e Thailandia) con rivendicazioni e interessi diversi, spesso in disaccordo tra loro. Oltre ai diversi paesi che vi si affacciano, tuttavia, il Mar Cinese contiene anche diversi elementi d’interesse, quali risorse energetiche e rotte commerciali capaci di rappresentare un’importante quota del commercio mondiale. Le isole che vi si trovano sono oggetto di contesa tra molti dei suddetti paesi, e quasi nessuno di questi intende tirarsi indietro nonostante l’ingombrante presenza cinese. L’importanza di questo mare, infine, interessa anche attori non strettamente collegati alla regione, come Stati Uniti, Australia e Russia.

Risorse energetiche

Determinare un ammontare preciso delle varie risorse presenti sotto il fondale marino è estremamente complicato, dato che l’area non ha subito sufficienti esplorazioni proprio a causa delle molte aree contestate da uno o dall’altro stato. Il Dipartimento Statunitense dell’Energia stima le riserve di petrolio in 11 miliardi di barili, e le riserve di gas naturale in 190 migliaia di miliardi di metri cubi solo nelle aree già esplorate, mentre per le restanti le stime più rosee si aggirano intorno ai 22 miliardi di barili e 290 migliaia di miliardi di metri cubi di gas: di queste ultime, tuttavia, non si conoscono ancora con precisione la reale quantità e la fattibilità economica (ovvero quanto sarebbe facile e redditizio estrarre tali risorse). Una discreta parte delle risorse si troverebbe nel territorio delle isole Spratly: le stime riferiscono di 5,4 miliardi di barili e di oltre 50 migliaia di miliardi di tonnellate di gas.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 7-11.

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Carlo Paganessi

Sono nato in una notte afosa del luglio 1988 in Friuli Venezia Giulia sul confine con il Veneto, ma i primi diciannove anni della mia vita li ho vissuti in Veneto sul confine con il Friuli Venezia Giulia. Sono diplomato in Ragioneria. Nove anni dopo aver lasciato la galassia della pedemontana trevigiana non mi sono ancora fermato: il mio stile di vita, ormai diventato nomade, mi ha portato a Gorizia per frequentare il corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, a Moedling per lavorare all'Accademia Internazionale Anti Corruzione di Laxenburg, poi sono seguite Trieste per il lavoro con Genertel, Milano con l'Esposizione Universale e ora (al momento) Bratislava per lavorare con Amazon. Mi piace leggere, ascoltare musica e, ovviamente, scrivere. Per theWise scriverò principalmente di Politica Estera e Geopolitica: nel periodo trascorso a Gorizia ho cominciato a vedere il mondo come un orologio composto da sette miliardi di ingranaggi. Assieme a voi cercherò di capirne il funzionamento e di comprendere come gli avvenimenti nel mondo possano condizionare la vita delle persone. Tematica collegata che mi sta particolarmente a cuore è quella relativa alla Sicurezza Internazionale, settore del quale mi sono occupato sin dai tempi delle superiori e su cui ho gestito un gruppo di studi specializzato per oltre quattro anni. Credo che il terrorismo si sconfigga anche attraverso una corretta gestione dell'informazione ed è per questo che scrivo per theWise. Scrivo anche in un blog personale dove, tempo permettendo, cerco di portare qualche notizia di attualità (https://tractatusdesphaera.wordpress.com) oltre che per IMDI – Il Meglio Di Internet (http://ilmegliodiinternet.it/author/carlo_paganessi/).

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