Storia del pensiero filosofico: Marco Aurelio

Statua equestre ai Musei Capitolini
Via Wikimedia
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Cari ventisette lettori, siamo giunti al secondo secolo dopo Cristo, epoca in cui cresce Marco Aurelio: imperatore romano ma, all’occorrenza, anche filosofo. Con le sue meditazioni private, offre ai lettori l’opportunità unica di vedere come – nelll’antichità – un uomo di così tanta fama potesse cercare di vivere una vita secondo la morale stoica. Lo stoicismo, come abbiamo già visto con Seneca, era soprattutto un affare morale: le difficoltà che Marco Aurelio affronta mettendo in pratica lo stoicismo ci permettono allora di apprezzare ancora di più il personaggio in questione.

Nato nel 121 d.C., e ampiamente preparato in retorica e filosofia, Marco Aurelio fu adottato all’età di diciott’anni da Antonino Pio, al quale succedette come imperatore di Roma nel 161, per regnare poi fino alla morte, avvenuta nel 180. Il suo regno è stato turbato da attacchi provenienti dalla Germania, ribellioni nel nord Italia e in Egitto; infine, per non farsi mancare nulla, assistette persino uno scoppio di peste. Almeno una parte del lavoro per il quale è famoso è stata scritta durante gli ultimi anni delle sue campagne militari. Queste Meditazioni, scritte in greco, non sono tutto ciò che ci è rimasto dei suoi scritti. Abbiamo a disposizione, infatti, alcune disposizioni, delle lettere ufficiali, e una corrispondenza privata con il suo insegnante di retorica e amico di una vita, Frontone. Una corrispondenza lunghissima, che parte da ben prima che Marco compisse vent’anni e che continua durante i suoi anni da imperatore. Questa corrispondenza comprende quelli che sembrano essere esercizi retorici scritti nella giovinezza dell’imperatore e, in generale, una serie d’informazioni personali che riguardano spesso malattie, nascite e morti in famiglia.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 26-28.

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Raffaele Lauretti

Il succo della storia fin qui: qualche tempo fa nacqui e, bisogna ammetterlo, questo fatto ha sconcertato non poche persone ed è stato considerato dai più come una cattiva mossa. Subito, infatti, conosco l'inevitabile angoscia del dover vivere una vita breve in un mondo assurdo: la palude bonificata dal fascismo. Ho conseguito la maturità al Liceo Scientifico G. B. Grassi di Latina; proprio in quegli anni scopro di avere, per una rarissima coincidenza, lo stesso sex appeal di una contusione. Decido quindi di abbandonare le scoline e trasferirmi a Bologna, dove studio filosofia per cercare di sfuggire alle logiche stringenti degli algoritmi del Capitale. Sono un ministro della Chiesa Dudeista (sì, quella del Grande Lebowski) e, nel tempo, credo di essermi fatto prendere la mano dall'epistemologia. Quando non sono a prendere una laurea triennale, ascolto musica da neri e scrivo di rap per un paio di siti (Rockit, La Casa del Rap), rifuggo l'INPS, mi rintano nelle carni altrui, preparo ottime carbonare. Dopo aver diretto la sezione di musica de Il Meglio di Internet per qualche mese, sono approdato su theWise dove, visti e considerati i miei studi di cui sopra, curo una rubrica in cui cerco di approfondire i pensatori che maggiormente hanno influenzato il pensiero occidentale. Nonostante io mi consideri un asociale con brio, posso dire di divertirmi abbastanza. Ah, una volta Guè Pequeno mi ha insultato e non so bene cosa pensarne.