La strana coppia: Cina e Africa

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La storia dei rapporti tra Cina e Africa risale all’inizio del I secolo a.C., ossia all’epoca dei commerci con la costa orientale del continente, avviati sotto la dinastia Han. Nel corso dei secoli la conoscenza tra le due aree geografiche si è andata via via approfondendo fino ad arrivare al ‘500, periodo in cui, dopo le scoperte e le esplorazioni dell’ammiraglio Zheng He, gli imperatori della dinastia Ming iniziarono a chiudere le frontiere del paese e avviarono una politica isolazionista che chiuse il Celeste Impero all’esterno per i secoli a venire. L’impero riaprì i confini in seguito alle iniziative esterne (in particolar modo quelle inglesi, olandesi e giapponesi) e si riscoprì terribilmente debole: tecnologicamente arretrato, socialmente spezzettato e con una classe dirigente corrotta e sostanzialmente incapace di guidare il paese. La Cina inizia un percorso di rinascita solo alla fine del ventesimo secolo, e solo allora ricomincia a connettersi con il resto del mondo, in particolar modo su basi commerciali. Proprio quest’ultimo punto, prima ancora della potenza militare o politica, sembra infatti essere il vero focus su cui Pechino si è concentrata negli ultimi decenni.

Tale attenzione all’aspetto commerciale ha portato la Cina a modificare il proprio esercito, il proprio sistema produttivo, finanche il proprio rapporto con la popolazione. Naturalmente questo focus ha modificato notevolmente anche la politica estera, e il rapporto con l’Africa – sviluppatosi nel corso degli ultimi venti anni – ne è la migliore testimonianza. Negli ultimi tempi l’interesse cinese è andato crescendo, generando un asse che si muove in due direzioni: verso la Cina vanno le materie prime, mentre verso l’Africa vanno gli investimenti che si concretizzano in infrastrutture, posti di lavoro e crescita economica in generale. Gli interventi cinesi, tuttavia, non sono sempre fatti in modo mirato e con cognizione di causa.

L’articolo completo è disponibile sul nostro magazine alle pagine 4-7.

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Carlo Paganessi

Sono nato in una notte afosa del luglio 1988 in Friuli Venezia Giulia sul confine con il Veneto, ma i primi diciannove anni della mia vita li ho vissuti in Veneto sul confine con il Friuli Venezia Giulia. Sono diplomato in Ragioneria. Nove anni dopo aver lasciato la galassia della pedemontana trevigiana non mi sono ancora fermato: il mio stile di vita, ormai diventato nomade, mi ha portato a Gorizia per frequentare il corso di laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche, a Moedling per lavorare all'Accademia Internazionale Anti Corruzione di Laxenburg, poi sono seguite Trieste per il lavoro con Genertel, Milano con l'Esposizione Universale e ora (al momento) Bratislava per lavorare con Amazon. Mi piace leggere, ascoltare musica e, ovviamente, scrivere. Per theWise scriverò principalmente di Politica Estera e Geopolitica: nel periodo trascorso a Gorizia ho cominciato a vedere il mondo come un orologio composto da sette miliardi di ingranaggi. Assieme a voi cercherò di capirne il funzionamento e di comprendere come gli avvenimenti nel mondo possano condizionare la vita delle persone. Tematica collegata che mi sta particolarmente a cuore è quella relativa alla Sicurezza Internazionale, settore del quale mi sono occupato sin dai tempi delle superiori e su cui ho gestito un gruppo di studi specializzato per oltre quattro anni. Credo che il terrorismo si sconfigga anche attraverso una corretta gestione dell'informazione ed è per questo che scrivo per theWise. Scrivo anche in un blog personale dove, tempo permettendo, cerco di portare qualche notizia di attualità (https://tractatusdesphaera.wordpress.com) oltre che per IMDI – Il Meglio Di Internet (http://ilmegliodiinternet.it/author/carlo_paganessi/).